Il timing
Abbia visto in “Cenni sul processo del movimento (e sulla via)” come il movimento osservato più internamente sia un processo con tre componenti.

Queste tre componenti si seguono e sovrappongono nel tempo e si trovano a diversi livelli di profondità (di accesso) della mente. Possiamo rappresentarli con questo schema:

Il movimento è percepibile sia con i sensi esterno (vista) sia con quelli interni. Nel lavoro interno è utile il solo utilizzo dei sensori interni.
In termini di onde e sensori possiamo descrivere i 3 livelli dal più superficiale (più accessibile) al più profondo:
1. movimenti: onde di movimenti percepite dai sensori delle giunzioni e degli stati muscolari (contrazione e rilascio)
2. forze: onde di pressione e stretching percepite dai sensori di pressione e stati muscolari (stretch)
3. energia: onde di mente e energia percepite attraverso i sensori di pressione e calore (pienezza e “calore interno”)
Le 3 componenti del processo si succedono (normalmente in modo inconsapevole) anche nel tempo: prima viene attivata l’energia, poi si forma la forza e infine appare il movimento.
Lavorare con il 1° timing significa che la mente ascolta la formazione e lo sviluppo del movimento.

Potenzialmente con il 1° timing potremmo ascoltare alla profondità di ognuno dei 3 livelli, ad esempio mentre si esplicita il movimento possiamo ascoltare le forze o l’energia, ma in realtà nel processo di raffinamento ha più senso usare il 1° timing con il 1° livello.
Per poter passare al 2° timing dobbiamo iniziare ad ascoltare il processo prima che inizi il movimento, quando si genera le forza che darà vita successivamente al movimento.

Per iniziare a lavorare con il 2° timing è quindi necessario iniziare a generare e ascoltare forze prima che inizi il movimento. Analogamente al caso precedente nel processo di raffinamento utilizziamo il 2° timing con il 2° livello.
Per poter passare al 3° timing dobbiamo iniziare ad ascoltare il processo prima che venga prodotta la forza, quando si “genera l’energia” che causerà successivamente la creazione delle forze (che poi causeranno il movimento).

Per iniziare a lavorare con il 3° timing è quindi necessario iniziare a generare e ascoltare l’energia prima che inizi la forza. Analogamente al caso precedente nel processo di raffinamento utilizziamo il 3° timing con il 3° livello.
Il 3° timing può essere ulteriormente raffinato in 3 sottolivelli:
- energizzare
- attivare
- connettere
