Credere solo a ciò che si vede?

Credere solo a ciò che si vede?

Credo solo a quello che vedo” oppure “solo a quello che tocco” è un sano principio da seguire oppure un limite che ci si pone, ma che se negato apre la porta verso il “credere a tutto”? Come vedremo alla fine di questo articolo in — pieno accordo con il taoismo — né l’uno né l’altro, ne un po’ dell’uno e un po’ dell’altro, ma contemporaneamente nessuno e entrambi per una comprensione che va oltre i due poli contrapposti.

Andiamo per gradi

Innanzitutto la frase “credo solo a quello che vedo” dovrebbe essere generalizzata in “credo solo a quello che percepisco” poiché non abbiamo solo due sensi (i più usati: vista e tatto) ma cinque (aggiungendo udito, olfatto e gusto).

Il “credo solo a quello che percepisco” dovrebbe essere la base di ogni persona che si avvicina ad un percorso di conoscenza (di qualunque tipo). Infatti è innegabile che se non posso percepirlo si tratta, almeno dal mio punto di vista, solo di “storie” che non possono avere alcuna influenza sul mio essere.

Questo sembra troppo limitante e senza via di uscita. Posso anche credere che esistano “stati superiori” e che qualcuno sia in grado di sperimentarli, ma se io non sono in grado di percepirli cambia qualcosa per me e vengo in qualche modo cambiato dal fatto di crederci? Ovviamente no.

Eppure una via di uscita c’è

Dobbiamo ampliare ancora il senso di “credo solo a quello che percepisco”. Ci siamo dimenticati che oltre ai cinque sensi esterni abbiamo anche cinque sensi interni. Sensi reali, fisici con ricettori ben conosciuti dalla fisiologia e si tratta di:

  • Sensori posturali (allineamento delle articolazioni)
  • Sensori di dolore
  • Sensori delle fasi muscolari
  • Sensori di pressione
  • Sensori di temperatura

Questa è appunto la chiave per entrare nel lavoro interno. Traducendo liberamente dagli appunti di Patrick Kelly:

I 5 sensi esterni (vista, udito, olfatto, gusto e tatto) sono connessi con la mente superficiale, e concentrarsi su di essi, può solo rafforzare la mente superficiale. La Mente Profonda viene attivata e rafforzata nel suo livello più basso, cioè quello eterico — corpo fisico — concentrandosi sui 5 sensi interni.

Di questi cinque sensori interni solo alcuni sono accessibili anche alla mente superficiale, mentre solo ad altri corrispondono delle sensazioni specifiche, solo ad alcuni corrispondono dei nervi motori che permettono di influenzare tali sensori. I sensori delle fasi muscolari (sono anch’essi cinque) ricoprono un ruolo centrale nel Taiji quindi dedicheremo loro appositi articoli.

Tiziano Moretti

continua con “La sensibilità